venerdì 29 aprile 2011

044-Bagliori nell'arte - (dedica a Mario Monicelli)

Successo   amori   mirabili capolavori
Frutto d’ingegno ,alla magica celluloide votato
Il tempo incalza inesorabile
E giunge la vecchiaia: dono generoso?Fardello gravoso?
Gli  acciacchi affiorano - Le forze scemano
Il corpo avvizzisce – L’animo si incupisce
Il  ritmo della quotidianità procede con difficoltà
Le luci si affievoliscono
Il morbo insopportabile scalfisce lento
L’inquietudine serpeggia
Nella desolata camera d’ospedale il gesto estremo
Il salto nel vuoto:coraggio o disperazione?
Quali pensieri ultimi tormentano la cruda solitudine?
Quel corpo amato curato corteggiato…ora negato
Un luminoso tormentato ciclo vitale finisce?
Le tenebre dell’oblio nella profonda oscurità
avvolgono senza pietà
L’Arte
luce delle menti e dei cuori
eterna splenderà…

martedì 19 aprile 2011

043-Strampalato artista (dedica a Federico Fellini)

Graffiante Federico,
non ricordando nulla
elaboravi idee e schemi,
inventavi la vita.
Curiosità del sapere
"come andrà a finire"
lui ne aveva,
come estemporanee essenze ricche
da restare nella memoria.
Strampalato artista
amato, odiato;
con caparbietà da maestro
contemplavi il mondo, la vita,
accumulando pensieri
che si mescolavano tra di loro.
Affrontavi, dimenticavi.
Amante ed amato.
Pellicole di vita
facevi tue da donare.
Tesori felliniani da adorare.
Vorrei possedere la mente,
la sua luce;
ciò che ci hai regalato.

042-Cinema d'autore ciak

Un amplesso di luci, volti, suoni,rumori;
destini plasmati
tra le pagine di un copione;
sequenze di vita
che scorrono rapide.
-Battuta dopo battuta-
la trama si intreccia,
inebriandosi
delle espressioni
di volubili attori,
e conclude il suo folle viaggio
proiettata in una ingannevole realtà.
Titoli di coda.

martedì 12 aprile 2011

041 - 1996...Ultimo episodio (dedica a Krzysztof Kieślowski)

Presagendo l'imminente epilogo
in fondo al testamento
la firma in tre colori.
Sulla prima pagina
ritagliato per i posteri
in sbiadito fotogramma
la solita vecchietta
liberarsi del suo peso.
Poi, il filo rosso
sigillato nella busta.
Ultimo sguardo al bicchiere
vicino al capezzale
dove l'ape, ormai stremata
rinuncia in fondo
al prossimo destino.

mercoledì 6 aprile 2011

040-we don't need names ( ispirata a: Ultimo tango a Parigi)

Ho sentito il profumo dei fiori
sbocciati sul tuo cappello nero
passeggiavi veloce sotto il ponte
e il rumore del treno copriva i tuoi passi
e il mio grido di dolore.
Ho seguito la curva giovanile delle tue natiche
muoversi languidamente
nella casa di Rue Jules Verne.
Ho toccato il tuo seno libero
che traspariva dalla seta
gialla come le pareti,
e la luce che filtrava
nella casa di Rue Jules Verne,
dove l'amore ci stava aspettando.
O forse era la morte.
Chiedevi il mio nome
e cercavi il mio passato.
Le nostre voglie senza parole
scivolavano come l'acqua della Senna
tra le tue gambe aperte e lunari
per lasciarmi annegare.
Noi, sconosciuti e folli.
We don't need names
per amarci fino a morire
mentre ti tengo tra le braccia
danzando un ultimo tango
senza sapere ancora chi siamo.

039-shoot me (dedicata ad un'attrice)

SHOOT ME

I am standing before the camera
waiting for the
“Action!”
Direct me
What do you want me to do?
Smiling crying thinking
saying nothing or everything?
I play the role you gave me
I am in love
with an eye focusing  me
as I would be…
I feel the magic lighting the set
I tell the story of somebody else
I don’t say the truth
but what ought to be truth.
Shoot me
Once or many times
until I fulfil your desires. 
It is the only way I have
to be forever alive, even after
                                              
 THE END



Traduzione:

Shoot me

Sto davanti alla camera
aspettando
“Azione”
Dirigimi
Cosa vuoi che faccia?
Devo ridere piangere pensare
non dire niente o tutto?
Recito il ruolo che mi hai dato
Sono innamorata
di un occhio che mi mette a fuoco
come se…
Sento la magia illuminare il set
racconto la storia di qualcun altro
non dico la verità
ma quello che potrebbe essere la verità
Shoot me
Una volta sola o tante
fino ad esaudire i tuoi desideri.
E’ l’unico modo che ho
per viver anche dopo la parola
                                              
  FINE

domenica 3 aprile 2011

038 - Due donne (dedicata a La Ciociara)

Avanzano fianco a fianco sulla strada del ritorno.
Muti ricordi velano gli occhi ardenti,
un pianto spento bagna la polvere e il sasso.
Avanzano, l’antica quercia e la sua foglia:
le salde radici che affondano nella terra,
il tenero germoglio sul ramo brunito dal tempo.
Protesa è la materna ombra sulla corteccia già scalfita.
Un refolo scompone le chiome,
cicatrici ricamano l’anima.
Due donne e un dolore sotto la pelle,
per mano avanzano nel viaggio della vita.
Di tanto in tanto si guardano negli occhi
per tornare a volare

037-Polanski

Destino di deserto.
Dubbio.
Penso domotico
o
pen - so…domitico.
Droghette
Droghette
A lui, far la conta,
ora
Un, due tre…
Stecchette
Stecchette
Che,
a ferir di penne,
e di pene,
belle colombelle
a restituir ora
gabbiette e catene.
Ci farà un film.
Un clip
almeno, un clip!
Dr. V.
Capir,
a naso
almeno,
dovrebbe.

036-Reportage

Madonne nere stringono al seno
il frutto dell'amore
in paziente attesa di un evento
improbabile e lontano,
mentre vicino, invece,
esplodono violenze,
al rombo di costosi fuoristrada
armati di mitraglie:
ricchezza di affamati
consegnati alla solidarietà
dei popoli che amano la VITA

035-Memorie del passato

Le fotografie
rievocano
i passati trascorsi.

034-Scorre

Scorre silente
la vita esistente
del nostro mondo.

033-Film

Immagini, volti
e parole
animati dalla mente dell’autore
attraverso lo sguardo
dello spettatore…

032-Emigrazione

Speranza di ritrovare altrove
ciò che si è lasciato in fondo al cuore…
Viaggio nell’oceano della nostalgia
lontano dall’isola della propria terra natia…

031-La seconda parte della vita

Con l'entusiasmo va: il primo sentimento!
Quello che credi immenso… che credi eterno!
Ma il tempo scorre… e porta il cambiamento…
così crescendo, accade molto spesso,
che ognuno poi fa scelte indipendenti!
Cominciano i rancori… e  a denti stretti...
rimugini su tutto
e il come è stato
che il sogno tanto bello si è spezzato!
Conserva il cuore tuo: quel bel ricordo...
di un tempo assai felice, ormai miraggio!
ne cieco più di un cieco che non vuol vedere...
che tempo giusto è questo: per cambiare!
Soddisfa il tuo bisogno: il più impellente!
Di dare cibo nuovo alla tua mente!
La vita è ogni giorno che ti è concesso,
ed ogni giorno nuovo serve a questo!
Per cominciare un altro tuo domani
più ricco sei di ieri nei tuoi pensieri!
Conserva l'entusiasmo del tuo bambino...
Non hai fallito in nulla: sei ancora in gioco!

030-Nostalgia Cinematografica

I capelli ormai bianchi
tradiscono il mio tempo agli occhi del volgo
e così mentre sto guardando…
questo film superaccessoriato
penso al mio tempo
fatto di pelleicole in bianco e nero
che spesso si laceravano…
a far inondar così la sala di urla di diniego
erano allora cose semplici...
le trame
a parlar della vita così come era
e perciò...
nella semplicità del lor esser...
quei film nel candor del raccontare
se visti oggi...
forse si farebbero ancora amare

029-Il Film (Giorni e Nuvole di Silvio Soldini)

La storia ti afferra
vorace ti afflati
ne fai parte
ora tremi
problemi di vita
l'identità sociale
vibri
provi rabbia
valori terreni
amici interessati
vuoto interiore
l'assenza
si scende la china
si è perduti
si riprende
la dignità
i giorni di ieri
passato lontano
ora amore
ed un prato

028-Il regista (dedica a Stanley Kubrik)

Mondo di celluloide
racconta la storia di vita
creata immaginata
sognata
regista che osserva
appunta, registra
ed al ciak
si avvicina
oltre il battito e la vita
al di là del tempo
nel divenire
in spazi remoti
pellicola che scorre
la mente incide flash
il montaggio
e il film prende forma
talento e magia
coscienza di un tutto
incommensurabile

027-L'arrivo di un treno alla stazione di La ciotat (dedica a I fratelli Lumière)

Immaginar conviene
un tempo lontano
di cinema muto
e sentimento umano.
In bianco e nero
meraviglie mai viste
scorrevano fuori
da giornali e riviste.
Arrivò a gennaio
quel treno a vapore
che turbò l’animo
d’ogni suo spettatore.
Sembrò sulla folla
scagliarsi beffardo,
come fosse la scena
del suo traguardo.
E sospirarono tutti
con un plauso finale
ai fratelli Lumière
per l’idea geniale.
E ancora oggi,
quando una pellicola va,
attendiamo un treno
alla stazione di la Ciotat.

026-Demiourgòs

-l'illustre Creatore rivela-
Tra penombra e gelo di luci
Io plasmo, affastellando umidi boschi
e fumosi tombini in vicoli foschi
-sentieri in cui muovere creature truci-.
Scuri e coltelli apporre, e letti
in cui angeli sognanti riposino ignari,
certo inconsapevoli dei casi non rari
in cui Innocenza perversioni alletti.
Volgo cineprese e luminarie
nelle angolazioni più varie
sì da far rilucere ghigni sinistri
-più argentei di pascoliani sistri-.
Conscio di filare cruente trame,
amalgamar la creta di turpi brame,
a un Demiurgo grottesco somiglio,
modellando d'Ispirazione l'ambiguo figlio.
E negli angoli cupi annuisco
dalla maestria con cui rapisco
i miei Incubi lunari.
Trascendendo il Sogno, rendendoli reali.

025-Androne

-mobili fiamme nella caverna delle idee-
[Avvolgo bobine da immemore tempo
-dall'epoca in cui fuoco e vento
miscelati erano in unico ardore-]
Amalgama di terra e umori
mondi inesplorati, porte socchiuse
su rivi contorti, figure astruse
adagiate tra neve e fiori:
tali sarebbero i coacervi di nastri
a meno che io, con abili incastri
non ordinassi nel rullo rotondo
ventiquattro fotogrammi al secondo.
E dando le spalle allo schermo
ombre ondeggianti sull'oscuro muro
mobili proiezioni del mondo figuro:
al pari di un rigido, ottuso e fermo
atavico essere imprigionato
nel Platonico antro da spire legato.
Eppur a destra -regolare cadenza-
 ellissi d'ebano noto pulsare:
è l'istante in cui smetto di sognare,
abbagliato dal lampo della Conoscenza.
E come il Filosofo, dai lacci sciolto,
verso il Reale, nuovamente, mi volto.

024-Scarto metaforico dell'attore

nello schermo
indefinito
m’ammaliasti con
infinito
ardore il quale una volta
finito
poiché lo sai che crudelmente
finto
mi ha quasi sbriciolato e asciugato
finoa seccarmi. Ora vorrei fossi tu a pagare un
fio
e per una volta mi mostrassi il tuo vero misterioso
io

023-3 D

bucaniere schifoso sei un lurido verme,
mi hai attaccato per tentare di infilzarmi?
te la prendi con me perché sono inerme,
ma sei sicuro che questa sedia mi disarmi?
si sono accese le luci, il pirata è svanito
alzo il sedere e butto un paio di occhiali
sono ancora vivo, ma qualcosa è deceduto
la fantasia non vola più, non ha più le ali.

022-E se ancora

E se ancora  i tuoi occhi
potranno godere meraviglie
e se ancora il tuo cuore
potrà confortare
il pianto di una mamma
E se ancora
potrai scorrere linfa
per strade infinite
a ridare vita e
a  generare vigore
E se ancora
potrà il tuo respiro
riempire il mondo
non avrai vissuto invano
né invano sarai andato
Regala al mattino
un germoglio nuovo
si aprirà a vivere le gioie e
fronteggiare gli affanni
perché avrà dentro il tuo calore.

021-Terra mia

Zolla di terra che  pigra               
 ti crogioli al sole che caldo
matura i tuoi frutti
scalda i tuoi boschi
scioglie le nevi
nutre i tuoi figli e
gli anima i cuori
Terra che dolce
offri i tuoi fianchi
ad un mare che tenero
t’abbraccia
accarezza
percorre
Terra che muta
distendi il tuo corpo
ad un cielo che ridente
ti copre
protegge
riflette
Terra che oziosa
ti trastulli all’aria
che odora di buono
di sano, di vero
che riempie le case
le piazze, le vie
VIVI…Terra mia!

020-L'unico gesto

La verità tante volte si scioglie
come neve antica e desueta.
Forse è inevitabile che sia così.
Sono lembi dispersi di un sentimento
che non aveva voce, ma uno strido in declino.
Prima.....ogni gesto era un rituale.
Oggi l'unico gesto che ti segue
è un bacio soffiato sulle dita del tempo.

019-Tormento

Non c'era altra scelta, mi osservava.
L'angoscia trasformata in tormento.
L'amore avrebbe potuto donarle tanto,
se il cuore, il mio cuore,
glielo avesse consentito.
Probabilmente non capiterà più di assaporare
quello che poteva essere, lei doveva andare,
per quanto tempo, il tempo doveva aspettare?
Fra quanto tempo, lei, poteva tornare?
Sopraffatto dal desiderio
cosa resterà di quel tormento?

018-Ciak, azione!

Ciak, Azione!
 Echeggia,
 nel giorno
quanto nella notte,
forse sulle feroci grida
della battaglia,  sull' intrisa  sconfitta
e dolente vittoria.
Avanza,magica,
in un tempo dilatato
nell 'immensita' dello spazio
o stretta tra i denti
all'infinito,
con il suo  vagito primordiale
 mostro nascente,
dalle meravigliose ali,
dalle mutevoli facce,
piu' forte, crudele
 e affascinante
di quanto si possa
riuscire ad immaginare,
e poi pacata tace
e rinasce
ad ogni battito,
dentro quel suo ingegno
che a guardar bene
sembra un vero cuore
che batte...ciak,ciak..!Azione!

017-Solo un film

ti scrivo
tu mi scrivi
mi chiami
ed io
ti ascolto
e parlo.
giriamo giriamo
verso lo stesso
verso
ma non riusciamo a prendere
il tempo
per salire su
questa giostra al volo,
come quella dove da bambino
regalandole il mio sangue,
mi sono aperto il labbro
inferiore
che adesso sembra un panettone.
in questo preciso
istante
anche il presidente degli
stati uniti americani
parla di tradimento,
sobbalzo dal letto
- che conosciamo a memoria -
ma è solo un film.

016-L'amore rotrovato

E’ mattina,
lei si volta nel controluce:
il sorriso più splendente
della luce,
Maya

015-I pensieri dell'uomo immaginario

Marc Harmon è vivo.
Vivo come artista, s’intende.
Certo è un po’ invecchiato:
capelli grigi e rughe,
l’occhio azzurro liquido smarrito
 Però sapere che fa parte
del cast di Chicago Hope
è rassicurante:
dopo un buio di visibilità di anni,
dopo averlo lasciato giovane e aitante
ne  “Il Presidio….”
 Marc Harmon è vivo
e un intero microcosmo
virtuale gioisce,
un’estate silenziosa è riscattata

014-Sonni e sogni di Quentin Tarantino

Sonni e sogni di Quentin Tarantino.
Raffreddandosi, il cerchio di Ierusalem
  appena pulsa.
Una squama opaca illumina la spietatezza dello sguardo:
una calmucca, figlia dell’Oriente.
Lui scatta, ribollendo di cinabro saturnino nello scolo,
mentre lei gli esplode contro una due tre quattro cartucce.
Il serpe creperà, ma nel crepuscolo della prima luce rosseggeranno
[ le sue spire rigenerate.
O Dragon Cinéma, io inalo le tue esalazioni.
Ombre di corpi traboccano dai tuoi schermi scuri
per essere iniettate  nel muscolo cardiaco.
Lo riconosci? Questo luogo serpentesco  a te è fratello.
   Il dito di lumière si contrae sul grilletto,
   in attesa  dell’esercito notturno delle blatte.

013-In caveaux bancari

In caveaux bancari
accatastiamo carta
lasciando che muoia
un uomo
per strada
                                               l’ingranaggio economico
                                               regola il tutto,
                                               non puoi ripagare
                                               un uomo che sgarra.
l’angoscia mi schiaccia
perché ha capito
che non è un film
quell’uomo che cade
ma soffre
si piega
e perde la vita
                                              ……il tasso bancario
                                              è salito di nuovo.

012-Il cinema (per me)

Sinistre gonne
ondeggianti controvento
innaturali gonne
dai fiori recisi
incisi decisi
conclamati fiori
Sinistre ombre
andare nel buio
danzando di luce
respirando di nero
una figura senza colore
che non c'è
Insistendo di pensiero
ove l'idea non entra
è come smalto
rosso
su cicatrice indelebile
di unghia di morso.

011-L'uomo che verrà

Entrare con occhi nudi di bimbo
dove ogni vita era una vita
sognare insieme nel letto
all’odore di neve.
Maestà silenziosa del bove
come calma preghiera
per il dono del pane
che riunisce tutti la sera.
Tra il fango e il fieno
il seme dell’uomo che viene,
lucciole spose della notte
brillano sul cavo della terra.

010-Le brillanti stelle

Al cielo servivanno tante stelle
che unendosi sono le più luminose e belle
da lassù ci guardano, mentre loro cantano e ballano , insieme ci amano.
Con il loro dolce cuore ci donano amore.
Noi guardiamo lassù e pensiamo una stella or sei tu che brilla da lontan o nel
cielo fatato.
Guardiamo, guardiamo, qunt'è bello il tuo amore è stupendo
oh Signore dell'universo e da quaggiù l'ho manifesto perchè volgio servirti
adesso.
Fà che il tuo regno venga presto.
A te or mi confesso. tante volte mi pento voglia tu perdonarmi e con gioia
salvarmi.
Quante stelle colorate che si sono di te innamorate
guardano qui sulla terra, pensano mamma mia quant'è bella, l'uomo l'ha sta
rovinando ogni giorno a suo danno
possa tu Dio perdonar ogni lor fallo.
Una stella s'avvicina con un'espressioan bonaccia mi guarda soddisfatta
mi dice continua a guardare le stelle ed il sole che splende
tutti i giorni potrai osservarci ed i tuoi occhi rimaranno incantati
nel veder quanto brilliamo in questo Cielo Fatato.

009-L'eterna vita

Vorrei inestarmi con il frutto dell'ardore, cossichè da ammainare da me ogni
forma di disamore
estirpare da me ogni male,  carpirne le radici e del peccato i vizi.
Usurpare qualsiasi mancanza e conquistare della pace, l'alleanza.
Abolire ogni forma di incoretezza per piacere a te
assaporare le vie della freschezza.
Sacrificare la mia vita per arrivare al giorno in cui dovrò affrontare una
sfida.
Se il peccato depenno il male cancello, ma se mi smarisco da te fammi
ritornare.
Sono sbarcata da questa nave dove brutto era il mare,
per approdare fino a te e nel tuo riparo per sempre stare.
Suipererò questa grata arriverò di fronte ad una grossa muraglia
l'ha scalerò con un pò di fatica
per godere insieme a te questa grande meraviglia
L'eterna Vita.

008-Sguardo sinistro

Ti regalo uno sguardo sinistro,
svilendo la  scelleratezza, ma accentuando l’esecro per l’indifferenza.
Sprezzi il corpo, chinandoti alla eterea natura.
Bistratti erotismo e passione,  per  un mellifluo romanticismo devastante.
Annichilisco. Duramente. 
Distruggente come una tempesta o una vampa, ormai travalicante, 
nella solitudine di una stanza fosca e plumbea,
ghermisco la mia carnalità,
effondendo un intimo urlo.
Impietoso. Feroce. Diffamante.
Rabbiosamente, in preda al turbamento,
piroetto lo sguardo, credendo di trovarti alle mie spalle.
Sregolato… Sfrenato…Incontrollato!
Gemo afflizioni amare, nello scorgere il nulla.
Neanche un abbraccio abietto o una lusinga funesta,
una leziosaggine lussuriosa o un impudica carezza.
Delusa, inizio la mattanza, adagio,
mentre tu, ignaro,
continui a deturparmi.
Nel tornado onirico, intorbidato dalla notturna caligine…
...affrancata e vitale,
 impavida e spregiudicata,
ti dilanio,
tralasciando  pietà e misericordia,
lacerandoti senza benevolenza, senza comprensione,
senza tenerezza, senza amore.

007-Controvento

Controvento va… la barca della mia vita errante.
Paonazzo è il viso, nello scorgere scelleratezze  e vituperi,
perversioni e corruzioni,
lungo il sentiero greve,
percorso con ansia sfregiante.
Si risucchia un’ irrespirabile effluvio di sangue e spogli corpi senza vita,
dove la ragione, avulsa, a fatica  resiste a tale deliro.
Un ginepraio di sconcerti, conducono a raccapriccianti intuizioni.
Cerco di svincolarmi a fatica, dalle braccia della morte,
che afferra con veemenza,
senza darmi tregua,
senza concedermi un armistizio.
Sbarro gli occhi. 
Mi trovo intrisa di sudore.
Odora di tremiti paurosi,
e incubi raggelanti.
Sgomento che, solo  il pensiero  del trapasso produce.
Rimango immobile, attaccata morbosamente a questa vaga esistenza.
Effondo un urlo opaco,
ed una lacrima bruciante,
sfigura il volto colmo d’amarezza.
Guardo la mia immagine riflessa,
e lentamente svanisce, insieme ai ricordi.
Si disgrega, come le sembianza di tutti noi,
congiunti da un amaro destino,
da un medesimo prospetto,
in cui siamo solo deboli menti peregrine.

006-Cercherai di me

Quando cercherai di me,
nelle orme impresse sulla sabbia
dove l’acqua cancella i nostri passi
verso rive lontane.
Quando cercherai in me
lo sguardo della notte
chiuso dentro occhi tristi
perdersi nell’infinito.
Quando cercherai di me
l’abbraccio prima di lasciare il vuoto,
le frasi sussurrate piano sulle labbra,
l’ultimo bacio prima di andare via.
Quando cercherai in me,
di capire cosa l’anima nasconde,
velata dalla solitudine
somigliare alla tua
fermandoti a ricordare.
Quando cercherai di me,
cercami nelle parole che non ti ho detto,
in ogni sguardo acceso di amore dolente,
nelle orme lasciate
 da chi non vuole cancellare i suoi passi
verso il mare.
Cercami dentro di te,
perché è lì che voglio restare.

005-Il poeta notturno

Il poeta notturno
rifugiato fra i suoi sentimenti
con un foglio per amico
e l’inchiostro che scorre nelle vene,
con le dita macchiate di quel sangue
per cui vive e muore
ogni volta che  apre il cuore.
Avvelena parole
su di una bianca tela immacolata.
Emozioni rovesciate:
cascate che scorrono imperterrite,
al freddo inverno
e coltre di neve.
Non si scaldano al tiepido sole
di una finestra
né respirano profumi primaverili.
Piogge scendono sul suo cuore
imprigionato alla croce dei suoi vizi;
“Poeta maledetto
non temi di infettare pagine di vita
e sogni nascosti,
a te è proibito essere libero
se non fra i tuoi fogli
per imprigionare almeno una volta
la disperazione”.

004-Sapremo

Atto secondo,
scena terza,
quadro primo:
sono io
che ti bacio,
sono io che ti carezzo.
Nel terzo atto,
nella prima scena,
sapremo, infine
che fine ha fatto
il nostro amore.

003-Corto

Il tempo passava
e  noi dentro
era inverno.
Nell’occhio
della telecamera
i nostri sogni
correvano veloci,
come il volo
di una farfalla.

002-Nuove avventure

Fogli e parole,
copioni e prove,
abiti e trucco,
ragazzi e personaggi,
poi buio e mormorii.
Il cuore batte,
la mente si svuota.
Diventi un altro
e vivi avventure.
Ed ecco la luce
e applausi fragorosi.
Questo è cinema.

001-Il montaggio

L’enigma e la sfida d’un sarto,
d’un Uomo,
d’un solutore di puzzle,
d’un enigmista,
d’uno scultore:
cesellare dal tutto
quel tanto che basta
per regalare al mondo
una vera bellezza.