Ti regalo uno sguardo sinistro,
svilendo la scelleratezza, ma accentuando l’esecro per l’indifferenza.
Sprezzi il corpo, chinandoti alla eterea natura.
Bistratti erotismo e passione, per un mellifluo romanticismo devastante.
Annichilisco. Duramente.
Distruggente come una tempesta o una vampa, ormai travalicante,
nella solitudine di una stanza fosca e plumbea,
ghermisco la mia carnalità,
effondendo un intimo urlo.
Impietoso. Feroce. Diffamante.
Rabbiosamente, in preda al turbamento,
piroetto lo sguardo, credendo di trovarti alle mie spalle.
Sregolato… Sfrenato…Incontrollato!
Gemo afflizioni amare, nello scorgere il nulla.
Neanche un abbraccio abietto o una lusinga funesta,
una leziosaggine lussuriosa o un impudica carezza.
Delusa, inizio la mattanza, adagio,
mentre tu, ignaro,
continui a deturparmi.
Nel tornado onirico, intorbidato dalla notturna caligine…
...affrancata e vitale,
impavida e spregiudicata,
ti dilanio,
tralasciando pietà e misericordia,
lacerandoti senza benevolenza, senza comprensione,
senza tenerezza, senza amore.
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