Il poeta notturno
rifugiato fra i suoi sentimenti
con un foglio per amico
e l’inchiostro che scorre nelle vene,
con le dita macchiate di quel sangue
per cui vive e muore
ogni volta che apre il cuore.
Avvelena parole
su di una bianca tela immacolata.
Emozioni rovesciate:
cascate che scorrono imperterrite,
al freddo inverno
e coltre di neve.
Non si scaldano al tiepido sole
di una finestra
né respirano profumi primaverili.
Piogge scendono sul suo cuore
imprigionato alla croce dei suoi vizi;
“Poeta maledetto
non temi di infettare pagine di vita
e sogni nascosti,
a te è proibito essere libero
se non fra i tuoi fogli
per imprigionare almeno una volta
la disperazione”.
Bisogna scrivere il nome dell'autore delle poesie. In questo caso è Iolanda Papagno
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