lunedì 18 luglio 2011

128 - Cous cous (Danza del mentre)

Ritmo da sballo in corpo, terra e cielo congiunti nella pancia
mentre
dum dum tak: l'aria sfreccia rapida dal sen fuggita, fin negli occhi
di un uomo senza denti, già bambini,
mentre la melodia,
così:gli occhi l'afferrano, s'aprono un varco per il grande cerchio
mentre
la mano cade a pioggia sul tamburo, cade e si leva, invoca...
L'ombelico: piccoli cerchi in primo piano, lungo fremito
che non si vede ad occhio nudo, e prende linfa dalle radici dl corpo della donna
e a poco a poco sale, vibra e scende
mentre
l'onda del mare nero dei capelli segue il suo moto sempre uguale
mentre la nave
apparecchiata a festa di prima e ultima cena accoglie
nel suo ventre
la danza e l'attenzione, e tutto il carico di una comunità che attende - lodato iddio sia sempre,
bismallah - l'approdo eterno a lingue d'altri
mentre
la grande madre terra mette a punto la sua ricetta per l'integrazione
- cous cous di pesce -
e i convitati annegano vizi e miserie chic nel piatto forte
- panorama di carne e musica - più che nel vino, prima del cous cous,
mentre la pancia è un mantice che muove
le direzioni e i venti, ed accompagna
nella sua corsa una disperazione: sono secoli
che un uomo è senza fiato e corre per il cous cous perduto.

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