Il mondo che intorno dipingeva paesi
correva con lei in autostrada.
La natura che respirava l'aria
di un ottobre gonfio di troppo caldo
lei non la ascoltava, però.
Alle orecchie vecchie cuffiette
creavano un cosmo,
guscio diverso da quello reale, ma altrettanto vero.
E in quella melodia estatica
di note armoniose di favole celtiche
le contraddizioni di quell'uomo,
rinchiuse in una nenia
in lingua sconosciuta.
Lei capiva.
Eppure se ne stava andando...
lui la lasciava andare.
Nei pensieri di lei il loro film, senza una fine.
Agli occhi di chi guarda,invece,
un po’ bagnati di pianto e di emozione,
sullo schermo appare “the end” bianco su fondo nero.
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